Debiti equitalia e successione: come funziona?

Quando si parla di debiti Equitalia e successione nascono sempre sin troppi dilemmi e numerosissime perplessità. In realtà la questione è molto più semplice di quel che potrebbe sembrare a una prima vista. Difatti, un soggetto deceduto che in vita ha avuto debiti verso Equitalia alla propria morte passa tagli obblighi ai propri eredi. Si tratta di un processo inevitabile e obbligatorio, che avviene quasi. Esistono dei casi in cui gli eredi possono rifiutare l’eredità. Per farlo devono seguire una procedura di rifiuto nell’arco di 10 anni successivi all’apertura della procedura di successione.

Quindi, se un erede volesse essere sicuro di non avere alcun debito non dovrebbe far altro che seguire l’apposita procedura stando ben attento a restare nel range nel 10 anni dalla data di apertura della procedura di successione. Una volta che tale termine finisce, l’erede non ha più il diritto di rifiutare la successione e nel caso il contraente del debito morisse, gli eredi sarebbero tenuti, per Legge, di estinguerlo.

Non è possibile ereditare soltanto i beni o i soldi del defunto senza ereditare anche i suoi debiti. Nel pagamento del debito da parte degli eredi non sono incluse le sanzioni correlate al mancato pagamento da parte del contraente del debito. Per esempio, se al contraente fossero state applicate delle penalità a causa dei pagamenti rateali non avvenuti, egli non sarebbe tenuto a pagarli. Equitalia può quindi pretendere dagli eredi la cifra che il contraente ha richiesto originariamente. Nel caso gli eredi fossero più di 1, Equitalia potrebbe rivolgersi a ognuno degli stessi così come rivolgersi soltanto a uno di tutti gli eredi. In tal caso Equitalia non avrebbe il diritto di pretendere dallo stesso il pagamento di tutto il debito, quanto solo di una parte dello stesso. In alternativa Equitalia potrebbe rivolgersi anche a tutti gli eredi richiedendo che ognuno degli stessi paghi la propria quota del debito.

Il problema è che l’aumento della somma a causa delle sanzioni pecuniarie è automatico. Quindi, se il debito del contraente verso Equitalia fosse di 50 mila euro inizialmente e il contraente non l’avesse pagato prima della sua morte, tale somma potrebbe crescere automatica fino a 60 mila euro. Al momento del pagamento degli eredi la decorazione non è automatica, ma è l’erede stesso a dover rivolgersi agli enti specializzati richiedendola. Solo in questo modo egli sarà in grado di autotutelarsi.

Egli non deve far altro che presentare l’istanza di autotutela al momento di richiesta della decurtazione. Quindi non bisogna subito procedere al pagamento del debito, ma presentare la richiesta di decurtazione. La domanda va fatta subito a Equitalia oppure all’ente che al posto suo pretende il credito. La richiesta non sospende i termini di pagamento del credito. Quindi, qualora l’erede non effettuasse il pagamento del debito oltre a una certa data, egli sarebbe comunque tenuto a pagare la somma maggiorata dalle eventuali sanzioni. Riassumendo, la cartella di Equitalia risulta comunque impugnabile, ma a seconda della situazione e dei vari casi cambiano le scadenze.

La buona notizia per tutti gli eredi dei debiti di propri parenti è che nel caso Equitalia (o l’ente che richiede il pagamento del credito) non rispondesse in tempi richiesti, si potrà comunque effettuare il ricorso allungando i tempi di pagamento. A tale regola esiste un’eccezione: la scadenza del termine di pagamento della cartella. In tal caso la cartella assume lo status di “solidificata” e non si potrà più annullare in nessuno modo. A quel punto l’erede sarebbe obbligato a pagare il completo importo del debito Equitalia nullatenente, anche con le eventuali spese extra dovute alle penalità pecuniarie, seppure non lo ritenesse giusto.
Debito Equitalia: si può rateizzare?

Parlando dei debiti di Equitalia ci si chiede spesso se si possibile procedere alla loro rateizzazione, perché spesso gli eredi non sono proprio in grado di pagare l’intera somma in un unico importo. Di contro, se il debito fosse stato rateizzato già precedentemente, agli eredi in nessun caso passerebbero le sanzioni del contraente defunto. In tal caso gli eredi del contraente non dovrebbero far altro che procedere al pagamento delle rate mancanti. Equitalia non può nemmeno richiedere il pagamento di sanzioni dovute al ritardo delle rate. Tuttavia, permangono a carico degli eredi le varie sanzioni dovute ai pagamenti non eseguiti correttamente dopo la morte del contraente. Si suppone, difatti, che la colpa degli errori nei pagamenti effettuati successivamente alla morte del contraente ricada sulle spalle degli eredi.

Quando si possono non pagare i debiti di Equitalia?

Chiariti tutti questi punti non resta che comprende anche quando pagare i debiti di Equitalia e quando, invece, no.

Innanzitutto, si può non pagare il debito a Equitalia nel caso la notifica della cartella non venissa eseguita in modo corretto. Si tratta del solito errore dovuto a una mancanza di attenzione da parte degli impiegati di Equitalia. Per esempio, nel caso la notifica della cartella riportasse solo il nome e il cognome del defunto, senza nominare gli eredi, la notifica si potrebbe considerare nulla. D’altro canto è necessario che alla morte dell’individuo gli eredi proceda comunque a comunicazione all’apposito ente l’errore. Circa 30 giorni dopo l’eseguita comunicazione, il debito passerebbero automaticamente agli eredi. La notifica non arriverebbe più all’indirizzo del loro domicilio, ma presso il domicilio del contraente.

Un’altra eventualità in cui si può fare a meno del pagamento del debito verso Equitalia riguarda la casistica della prescrizione. Ogni debito ha un termine di scadenza, dopo il quale è possibile rifiutarsi di effettuare il pagamento. In tale caso sarebbe proprio l’Equitalia stessa a non poter richiedere il pagamento del debito da parte del contraente. Qualora richiedesse comunque l’estinzione del debito, l’erede incaricato potrebbe fare ricorso.

Il beneficio d’inventario dei debiti di Equitalia

Quando si parla dei benefici d’inventario s’intende un altro modo per evitare di estinguere il debito verso Equitalia. Tuttavia bisogna ricordarsi che anche in questo caso si può agire solo nell’arco di 10 anni dal momento in cui il contraente sottoscrivere il contratto del prestito. Il beneficio d’inventario permette all’erede di difendersi dai creditori che vorrebbero ottenere il credito vendendo i beni personali del defunto.