Educazione finanziaria: tallone d’Achille degli italiani
Da molti ritenuto ostico e complesso, talvolta non a torto, il mondo finanziario è quanto di più influente possa esistere nella vita delle persone. Finanza vuol dire credito, ovvero prestiti e mutui: quest’ultimi, per molti, rappresentano un sogno, quel nido dove far crescere il proprio nucleo familiare e trascorrere momenti di assoluta felicità e relax.
Finanza vuol dire risparmio, che spesso fa rima con la possibilità di garantire un futuro sereno per sé stessi e non far mancare nulla ai propri figli. Gli italiani, da quest’ultimo punto di vista, pare lo abbiano compreso da diverso tempo: la nostra nazione, infatti, è quella col più alto tasso di risparmio privato dell’intera Unione Europea.
Un controsenso tutto italiano: risparmio privato virtuoso, ma bassa alfabetizzazione finanziaria
Questo dato, senza alcun dubbio estremamente virtuoso, cozza, però, con un altro: gli italiani sono il fanalino di coda dell’intero Vecchio Continente nelle conoscenze finanziarie. Un tasso di alfabetizzazione finanziaria ancor più basso, in molti casi, di alcuni paesi dei paesi del Terzo Mondo e che non gioca certo a favore della nostra splendida nazione.
Le carenze in ambito finanziario sono da imputare, in buona parte, anche al nostro ordinamento scolastico: a differenza di altri paesi, dove i bambini apprendono i primi rudimenti del risparmio sin dagli ultimi anni delle scuole elementari, non è prevista alcuna ora di insegnamento relative alle tematiche finanziarie.
Tutto viene demandato alle scuole superiori, dove, ad eccezione di alcuni specifici corsi di studio, viene dato ben poco risalto al mondo finanziario: solo chi completa un corso di studi universitario, di conseguenza, può ottenere una formazione adeguata. Troppo poco, oggettivamente. E gli italiani, in molti casi, demandano le proprie scelte alle conoscenze del proprio consulente finanziario di fiducia.
Esso, per bravo che sia, è spesso dipendente di un istituto di credito o di una società finanziaria, e può sottoscrivere solo prodotti che diano una determinata redditività al proprio datore di lavoro: siamo sicuri, di conseguenza, che ci possa fornire il miglior servizio possibile? In alcuni casi certamente è così, in altri, come sanno alcuni risparmiatori, invece non lo è. L’ignoranza finanziaria, di conseguenza, costituisce terreno fertile per questi ultimi.
Come ampliare le proprie conoscenze finanziarie per investire consapevolmente
Esiste, però, un’alternativa efficace, che è in grado di supportare i risparmiatori, rendendoli degli investitori consapevoli delle scelte effettuate ed in grado di comprendere, con ragionevole certezza, se il nostro consulente finanziario sta effettivamente curando i nostri interessi o solo quelli di chi gli garantisce lo stipendio alla fine del mese.
Ed in anche questo caso, così come avviene ormai in ogni altro ambito, la grande rete telematica va in soccorso dei cittadini, offrendo loro la possibilità di investire nel mondo finanziario con cognizione di causa. Esistono diverse piattaforme, come il famoso sito corsotradingonline.net, che forniscono articoli e guide dettagliate sulle molteplici opportunità che il mondo finanziario è in grado di offrire, dando il giusto risalto sia ai pregi che alle insidie di ogni singolo asset.
Grazie a questi portali, è possibile ottenere delle recensioni imparziali ed approfondite sui più importanti broker finanziari presenti in rete, che sono diventati il luogo prediletto, dai risparmiatori di ogni angolo del pianeta, per poter investire nel mondo finanziario. Le potenzialità del trading online, d’altro canto, sono sotto gli occhi di tutti, se non altro per il grande ventaglio di opzioni che è in grado di fornire agli utenti, rendendo concreto ed attuale un concetto estremamente importante dell’educazione finanziaria: la diversificazione.
Un consiglio, tuttavia, è opportuno venga seguito da qualunque risparmiatore, in particolar modo i novelli o i poco avvezzi al mondo finanziario: prima di investire i propri soldi, meglio provare a fare trading tramite le cosiddette “demo”, dei veri e propri simulatori dei listini finanziari. Grazie ad essi, ogni singolo utente può verificare la propria reale attitudine al mondo del trading, per poi investire, concretamente, solo in un secondo momento, quando avrà acquisito una maggior consapevolezza.