È possibile ottenere un prestito anche se si è segnalati nel CRIF?

Nel corso degli anni, gli italiani hanno fatto ricorso con maggior frequenza al mondo del credito al consumo. Ed i motivi, a differenza del passato, non sono riconducibili solo ed esclusivamente ad una mancanza di liquidità, come avveniva, invece, sino a qualche anno fa. Nella gestione a 360° del patrimonio personale, infatti, l’accensione di un finanziamento può risultare un’arma importante per tutelare il medesimo, onde evitare di vedere una parte significativa della stessa.

 

Non c’è da stupirsi, quindi, se molti nostri connazionali lo utilizzino per questo scopo, incanalando eventuali spese per imprevisti per finanziare l’acquisto di beni o servizi indispensabili per la quotidianità. L’evoluzione del mondo del credito, come ci conferma il portale Prestiti e Finanza.it, è avvenuta grazie anche all’ampliamento delle opportunità con le quali accedervi.

 

Che cos’è il CRIF?

CRIF è una società globale specializzata in credit bureau e informazioni commerciali, servizi di outsourcing e di elaborazione, e lo sviluppo di software di gestione del credito. Offrendo servizi di consulenza e soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione delle informazioni commerciali, del credito e dei processi di marketing, CRIF è diventata un partner fondamentale per le istituzioni finanziarie, bancarie, fornitori di servizi, imprese di telecomunicazione e organismi della pubblica amministrazione, nonché centinaia di migliaia di piccole imprese.

Come ottenere celermente liquidità anche se si è segnalati in CRIF

 

Sino a qualche anno fa, i soggetti che, loro malgrado, avevano subito una segnalazione negativa, non potevano accedere al mondo del credito al consumo. Una situazione, talvolta, di grande “ingiustizia” a livello sociale, dato che la stabilità economica di molte famiglie è stata piuttosto labile dopo la crisi finanziaria del 2008. Ed un momento di difficoltà nel far fronte ai propri impegni, purtroppo, si è palesato in più di un nucleo famigliare.

 

Oggi, fortunatamente, la situazione è senza alcun dubbio migliorata, riuscendo, in alcuni casi, a fornire liquidità anche ai soggetti segnalati in CRIF, acronimo di Centrale Rischi Finanziaria, quell’ente al quale si rivolgono tutti gli intermediari creditizi in sede di valutazione di una pratica di prestito o mutuo. E dove, inevitabilmente, vengono segnalati i soggetti che non sono stati in grado di onorare puntualmente i propri impegni.

 

Questi consumatori, però, possono ottenere la liquidità necessaria in diverse modalità, talvolta utilizzata in parte proprio per andare a sanare le suddette segnalazioni. Se si richiedere un “classico” prestito personale, la via maggiormente gradita dagli istituti di credito/finanziarie, in molti casi la più celere per ottenere la delibera del finanziamento, è quella di presentare la domanda di prestito corredata da adeguate garanzie.

 

Queste garanzie possono essere, fondamentalmente, di due tipologie: reali o personali. Nel primo caso, viene iscritta ipoteca, come nel caso degli immobili, oppure pegno, come avviene, invece, quando la garanzia è costituita da titoli finanziari. Le più comuni, tuttavia, sono quelle personali, dove a prestare garanzia è un terzo soggetto, che viene individuato nel finanziamento con la figura, per l’appunto, del “garante”.

 

Le tipologie di prestito per i soggetti segnalati in CRIF

 

La figura prescelta, oltre a non esser segnalato in CRIF o protestato, deve corrispondere ad un determinato profilo. Sono da escludere, ad esempio, i soggetti già eccessivamente indebitati, oppure quelli che, seppur privi di impegni finanziari, non dispongono delle necessarie entrate mensili per poter sopperire, eventualmente, ad eventuali insolvenze del contraente il prestito.

 

Negli ultimi tre lustri, oltre al “tradizionale” prestito personale si sono affiancate altre opportunità per chi è segnalato in CRIF. La più nota è, senza alcun dubbio, la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, che ha visto ampliare consistentemente il numero di sottoscrittori negli ultimi cinque anni.

 

La rata, anziché essere addebitata sul conto corrente, viene trattenuta direttamente in busta paga, per un importo non superiore al 20% dello stipendio percepito. In questo caso, le valutazioni degli enti eroganti riguardano la solidità del datore di lavoro (che, di fatto, funge da garante dell’intera operazione) e quanto TFR sia già stato maturato dal richiedente.

 

Se un soggetto è segnalato in CRIF e non dispone di un reddito, oppure è modesto, si può ricorrere, in ultima istanza, ai prestiti cambializzati, modalità che consente al creditore di potersi rivalere direttamente sul debitore qualora risultasse insolvente: la cambiale è un titolo esecutivo e consente di rivalersi, direttamente, su qualsiasi bene posseduto dal debitore.