Cosa sta succedendo al Bitcoin?

Nelle ultime ore non si parla d’altro: il Bitcoin è diventato, naturalmente, protagonista della maggior parte delle discussioni e ognuno cerca di capire quale sia il segreto che ha portato a dei movimenti di valore e di economia così tanto ampi. Ci è forse dimenticati di quanto la tendenza del Bitcoin, prima di una serie di stabilizzazioni, fosse dominata dall’incertezza? Al fine di comprendere tutto quel contesto che sta interessando la criptovaluta per eccellenza ci si potrà servire dell’esperienza di https://www.criptovalute24.com/ e di tutti quei trascorsi storici che hanno interessato la moneta e che, almeno per un altro anno, saranno protagonisti di continui sconvolgimenti.

L’incredibile crescita del Bitcoin

Quasi come se ci si trovi su delle montagne russe, il Bitcoin ha deciso di dar vita ad apogei e declini, ascese e discese, destando non poca preoccupazione agli investitori ma non agli analisti. Non si è fatto in tempo ad esultare per una crescita incredibile della moneta che si è assistito ad un drastico crollo, che ha portato la criptovaluta a tornare repentinamente verso i minimi storici fatti registrare nelle settimane di assestamento. 

Procedendo per ordine, nei due giorni che vanno dal 25 al 26 ottobre del 2019 il Bitcoin ha fatto registrare un incremento incredibile, con un prezzo massimo di 10.419$ e un incremento del 29%. Stando alle analisi che erano state realizzate al momento dei 18 milioni di Bitcoin prodotti, nessuno poteva immaginare una crescita simile, come sottolineato dall’analista Alex Krüger su Twitter: “Si tratta del quarto incremento più grande nella storia di Bitcoin, il più grande dopo il 10 maggio del 2011. […] Grazie Cina, il Presidente Xi è il vero Crypto Dad.”

Il nuovo crollo del Bitcoin

Come ci si poteva aspettare e in linea con quelle tendenze che hanno riguardato la moneta virtuale nel corso degli anni, si è assistito ad un nuovo crollo del Bitcoin, che ha fatto seguito alla grande crescita che aveva destabilizzato tutti. Dopo aver raggiunto e superato quota 10mila dollari, la moneta virtuale coniata da Satoshi Nakamoto ha subito un picco che l’ha riportata ad un minimo di 7500 dollari, con un consequenziale tonfo nella capitalizzazione di mercato, che ha perso 15 miliardi di dollari in un solo giorno.

A supportare una tendenza negativa è anche l’hash rate del Bitcoin, che dimostra quanto il grande numero di transazioni – elevate data la natura a cui aveva abituato la moneta virtuale nelle ore precedenti al declino – indichi sicurezza delle stesse.

C’è da aggiungere, comunque, che tutti i movimenti economici che hanno portato ad un nuovo crollo del Bitcoin e ad un assestamento intorno agli 8mila dollari sono naturali nel loro settore: la concorrenza è altissima, la volontà di appropriarsi di parte delle monete anche. Secondo gli analisti la fase che preoccupa gli investitori sarà breve e, già nell’avvicinarsi al 2020 si potrà assistere un ritorno verso i massimi storici (18mila dollari) che sono ambiti e puntati. Tutto ciò, ovviamente, considerando il fatto che entro il 2021 si stima di portare a termine la produzione di 21 milioni delle monete, il massimo considerato per evitare l’effetto inflazione della criptovalute.