Quali sono i punti di forza dell’economia dell’Arabia Saudita?

Tra le nazioni maggiormente in vista dei cosiddetti “paesi emergenti”, l’Arabia Saudita è quella che, nel corso degli ultimi anni, ha goduto di una grande visibilità ed ha aumentato notevolmente il proprio spessore a livello internazionale, a tal punto che alcuni si chiedono se è ancora lecito domandarsi se possa definirsi una nazione in via di sviluppo.

L’ambizioso progetto “Vision 2030”, un piano strategico lanciato dal governo per diversificare le fonti di reddito e attrarre investimenti esteri, prosegue a ritmo serrato grazie a importanti riforme strutturali in settori chiave come infrastrutture e innovazione. Nonostante sfide geopolitiche e cicli energetici altalenanti, l’Arabia Saudita mantiene un ruolo centrale nella regione MENA (Middle East and North Africa) e nell’economia globale: scopriamo quali sono i punti di forza del paese arabo.

Riserve energetiche

Il punto di forza dell’economia saudita è rappresentato, senza alcun dubbio, dalle imponenti riserve di petrolio e gas naturale. L’Arabia Saudita possiede circa il 15% delle riserve globali ed è il secondo esportatore al mondo di petrolio. Il colosso Saudi Aramco, azienda nazionale del settore, è la più grande compagnia petrolifera del mondo per capacità produttiva e valore di mercato.

Quanto fin qui descritto fa ben comprendere come il petrolio, nel corso degli anni, abbia garantito al paese un’elevata stabilità finanziaria, dando modo allo stato di poter finanziare progetti infrastrutturali e programmi di welfare. Il governo saudita, tuttavia, è conscio di quanto la dipendenza esclusiva dal petrolio sia “pericolosa” per le future fortune dell’economia saudita e si è posto l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal greggio.

La nuova strategia economica e i vantaggi per chi investe in territorio saudita

Questa nuova politica economica sta dando i suoi frutti, garantendo al paese arabo una crescita del PIL più elevata rispetto ai paesi occidentali e che si sta mantenendo stabile nel tempo. Il settore privato, grazie a incentivi e politiche di deregolamentazione, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante e centrale come testimonia la quota del PIL derivante da settori non petroliferi, cresciuta significativamente negli ultimi anni in particolar modo nei settori dell’edilizia, del turismo, della tecnologia e dei servizi finanziari.

D’altro canto, chi decide di investire in Arabia Saudita può godere di benefit decisamente appetibili, grazie ad una burocrazia “snella” per quanto concerne la registrazione delle nuove imprese e la possibilità di investire in zone economiche speciali con fiscalità agevolata. A quanto fin qui descritto si aggiunge, poi, un sistema giudiziario moderno ideato per garantire tutela contrattuale e stabilità normativa.

Investimenti infrastrutturali senza precedenti

I corposi investimenti infrastrutturali rappresentano, indubbiamente, l’asse portante della trasformazione dell’economia saudita. Il governo locale non ha badato a spese, stanziando centinaia di miliardi di dollari per la costruzione di progetti sfarzosi e avveniristici. L’esempio più lampante, in tal senso, è rappresentato dal NEOM, la smart city futuristica nel deserto, che dovrebbe cambiare letteralmente il volto del paese saudita.

Al fine di incrementare il turismo religioso, invece, sono stati progettati piani di sviluppo di città sacre come La Mecca e Medina. Da sottolineare, inoltre, i piani per la costruzione di metropolitane, aeroporti, impianti energetici rinnovabili, complessi industriali e centri logistici. Una serie di progetti che mira non solo ad alimentare la crescita del PIL, ma si pone gli obiettivi di aumentare l’occupazione e attrarre aziende straniere desiderose di ampliare il proprio business.

Arabia Saudita: una finanza pubblica solida

A rendere ulteriormente attraente il paese arabo è la solidità delle finanze pubbliche, aspetto assai rilevante quando si parla di “paesi in via di sviluppo”. Le riserve valutarie nazionali superano i 400 miliardi di dollari, risultando di grande supporto per la stabilità della moneta locale (il rial saudita) e offrendo ampia liquidità.

Il rapporto debito pubblico/PIL, inoltre, registra livelli decisamente moderati (25%), dato inimmaginabile per qualsiasi paese occidentale e ottenuto grazie anche alla lungimiranza della Saudi Central Bank, che ha attuato fin qui politiche monetarie conservative per mantenere costantemente sotto controllo l’inflazione.